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Storie MANO
Stile di successo: Sergio Bonomi

Da dove nasce lo stile? Perché la maggior parte degli uomini di successo spesso ne sviluppa un proprio? Si può imparare ad avere stile e a svilupparne uno proprio?
In questa serie di interviste esclusive per MANO cerchiamo di carpire i segreti e la vision di personalità di successo che hanno fatto dello stile un proprio marchio di fabbrica.

Oggi abbiamo con noi Sergio Bonomi, Board of Directors di Biowhole ltd e CEO & Marketing Director di Piano ADV.


Ciao Sergio, iniziamo raccontando ai nostri lettori qualcosa su di te e sulla tua storia imprenditoriale.

Certamente! Nasco e vivo a Milano dal 1965 terminati gli studi d'Architettura al Politenico di Milano lavoro per un po' all'estero, nel 1993 entro in una stat-up digitale "learning on-line", mi innamoro immediatamente di Internet e da quel momento inizierò ad occuparmi a tempo pieno di marketing digitale, successivamente entrerò in una delle più importanti start-up italiane dedicate al trading on line TWICE SIM.
Nel 1999 lancio University.it, diventerà il primo portale italiano dedicato agli studenti universitari basato sulla condivisione di appunti.
Nel 2010 esco da Univesity.it dopo una parentesi da Manager in un fondo di investimenti, nel 2012 lancio l'agenzia PIANOADV specializzata in progetti di comunicazione digitale e innovazione del modello di business, materia che insegno nei master del CUOA primaria "Business School" italiana.
Nel 2019 lancio BIOWHOLE "entirely bio company" società con base in UK interamente dedicata alla commercializzazione di prodotti monouso 100% biodegradabili e compostabili.

Cosa significa, per te, avere stile?

Secondo me avere stile e determinarlo significa essere coerenti con il proprio "manifesto".

Quali sono i modi, non necessariamente legati alla moda o agli accessori, con cui tu esprimi il fatto di essere un uomo di “Stile”?

1 – Qualità, sempre e comunque in ogni scelta
2 – Cura dei particolari
3 – Sobrietà

La globalizzazione tende ad uniformare la produzione e renderla efficiente nei processi anche commerciali, lasciando meno spazio a piccole realtà produttive.
Alla luce di questa affermazione quanto valore attribuisci all'artigianato italiano?  

 L'artigianato Italiano, oserei dire, lo "Stile Italiano" che ha la sua massima espressione nelle attività artigianali, grazie alla globalizzazione/digitalizzazione si trova di fronte a una grande opportunità, il problema italiano è la "provincialità", è necessario uscire dal "campanile".

Quali sono le 3 cose che più ti piacciono dell'artigianato italiano e come pensi che debba muoversi oggi, sotto un profilo commerciale, la “nuova classe” di artigiani italiani?  

1 – L'originalità e l'innovazione
2 – La qualità, che per noi italiani è un marchio di fabbrica
3 – La cura nei dettagli
4 – Aprirsi senza indugio al mercato "globale"

Il tuo trascorso professionale è di chi si è mosso con autonomia ed indipendenza. Se avessi un suggerimento da dare ai giovani che si accostano al mondo del lavoro, cosa suggeriresti loro?

Studiare e Studiare e Studiare e Studiare…
Imparare ad applicare le cose imparate... e studiare
Viaggiare scoprire nuovi mercati … e studiare.

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